lunedì 27 novembre 2023

STORIAI – 2020 -2021 8- LA NASCITA DELL'ISLAM

PARTE PRIMA





Attività  


Leggi con attenzione pag 113 – 116-117. 
Prepara sul quaderno e completa la seguente tabella:

RELIGIONE CREDONO IN: LIBRO SACRO IL LORO PROFETA OBBLIGHI FONDAMENTALI MATRIMONIO LUOGHI SACRI SI DIVIDONO IN: GIORNO DEDICATO ALLA PREGHIERA PRINCIPALI FESTIVITÀ
CRISTIANI









MUSSULMANI









Per completare la tabella  è necessario un ulteriore approfondimento.

PARTE SECONDA – L'arte araba in Europa


Attività

Questa pagina web  riporta 5 monumenti arabi in Europa. 
Devi disegnare una cartina, posizionando i 5 monumenti. In quali stati si trovano oggi? Perché?
Cerca almeno un'immagine per ciascun monumento.
Scrivi un commento personale. Cosa ti ha colpito di questi monumenti? Che sensazioni ti trasmettono? Ti piacerebbe visitarli? Quale preferisci?

domenica 12 novembre 2023

STORIA I – IL MONACHESIMO

GUARDA CON ATTENZIONE IL VIDEO E SUL QUADERNO SCRIVI IL SIGNIFICATO DEI SEGUENTI TERMINI:

EREMITI

CENOBITI

ABBAZIE

AMANUENSE

BENEDETTINI



La Regola di San Benedetto
San Benedetto nacque a Norcia intorno al 500 e visse per qualche tempo da eremita alle pendici del monte Subiaco, nei pressi di Roma. Il suo esempio fu accolto con entusiasmo da altri uomini che vollero unirsi a lui. Benedetto, insie- me ai suoi seguaci, fondò nel 526 un monastero, a Montecassino, il primo di tantissimi altri che si succedettero nei secoli in tutta l’Europa occidentale. Nel 543, Benedetto, poco prima di morire, scrisse la Regola, un documento in cui spiegava come doveva essere organizzata la vita quotidiana dei monaci. Tale testo di basava soprattutto sul principio dell’ora et labora, che in latino significa “prega e lavora”. I monaci benedettini, infatti, non dovevano soltanto pre- gare e fare penitenza ma anche dedicarsi al lavoro e allo studio.
Ecco alcuni punti fondamentali della Regola:

V
Il segno più evidente dell’umiltà è la prontezza nell’obbedienza.
XXXII
Ciascun monaco dorma in un letto proprio [...]. Se è possibile dormano tutti nello stesso locale, ma se il numero 5 rilevante non lo permette, dormano a dieci o a venti nello stesso ambiente.
XXXV
I fratelli si servano a vicenda e nessuno sia dispensato dal servizio della cucina, a meno che non sia malato o impe- gnato in qualcosa di più importante.

XXXIX
10 A tutti i confratelli devono bastare due pietanze cotte al giorno. Se c’è possibilità di procurarsi della frutta o dei

legumi freschi se ne potrà aggiungere una terza. Quanto al pane penso che ne basti un chilo abbondante al giorno.
XLVIII
L’ozio è nemico dell’anima. Quindi i monaci in orari prestabiliti devono dedicarsi al lavoro e in altri momenti allo studio della parola di Dio.

15 LV
Bisogna dare ai monaci degli abiti adatti alle condizioni e al clima della zona in cui vivono. Infatti nelle fredde si ha maggiore necessità di coprirsi rispetto a quelle calde. [...] I monaci che ricevono abiti nuovi devono restituire i vecchi affinché siano distribuiti ai poveri. A ogni monaco bastano due tonache e due cocolle per potersi cambiare la notte e per lavarle. 


Partendo dagli stralci della regola, dal testo distribuito in classe e dallo schema del monastero presente sul libro devi immaginare di essere un novizio benedettino.
Devi scrivere una lettera a casa descrivendo la tua giornata.
Nella lettera deve essere presente:
– La descrizione del monastero e degli ambienti più utilizzati
– La descrizione dei tuoi compiti nel monastero
– La descrizione di una tua giornata tipo.

Il punteggio sarà così assegnato:

– Hai scritto una lettera immaginando di essere un novizio benedettino dell'alto medioevo? Punti 1

– Hai descritto la tua giornata? Punti 2

– Hai descritto gli ambienti del monastero? Punti 2

– Hai descritto di cosa ti occupi? Punti 2

– Il testo è scritto in italiano corretto? Punti 2

– Sei stato piacevole e creativo? Punti 1

RELIZZAZIONE
 
I ragazzi hanno quindi immaginato di essere dei novizi in un monastero benedettino e hanno scritto le loro lettere. Poi abbiamo ricreato in classe l'ambiente dello scriptorium e i ragazzi hanno ricopiato i propri testi su tavole che riproducevano fogli di pergamena.












mercoledì 1 novembre 2023

MITO ED EPICA - Le principali divinità greche e romane

Cerca per ognuna delle divinità principali:
– qual era il suo nome romano
– quali erano le sue caratteristiche fisiche e caratteriali
– qual era la sua area di influenza
– qual era il suo attributo
– qual era (se ne aveva uno) il suo animale sacro

Guarda il video, qui puoi trovare molte delle informazioni che ti servono:



 Guarda ora questo video realizzato da una prima media:


Ogni gruppo dovrà realizzare un video simile, dedicato alle divinità assegnate, ma possibilmente più bello di questo!

STORIA I – I Longobardi

Guarda con attenzioni i video:




Leggi da pag.92 a pag.95
Guarda il seguente approfondimento sui Longobardi in Piemonte

Disegna un guerriero longobardo, identificando gli elementi principali del suo equipaggiamento, aiutandoti anche con questo sito

domenica 15 ottobre 2023

STORIA I – LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE E TEODORICO

PARTE PRIMA – LA FINE DELL'IMPERO ROMANO
Dopo aver guardato il video, leggi la versione dei protagonisti sulla fine dell'Impero Romano D'Occidente:

Romolo Augusto (475-476)

Vorrei pregarvi, cortesemente, di finirla con questa storia di Augustolo. Leggete bene il nome scritto sulle mie monete: Romolo Augusto Pio Felice Augusto. E’ quello il nome dell’ultimo imperatore d’Occidente.  Il MIO nome.
Il diminutivo se lo sono inventati i goti e i bizantini. Non mi potevano vedere, perché io vengo da Aquincum, che sarebbe la vostra Budapest, la città di Attila, l’indimenticabile re degli unni. E mio padre era stato il suo segretario.
Certo, io sono Romolo Augusto. E’ il nome con cui sono stato battezzato. Imperatore a sedici anni.
Odoacre mi depose, dopo appena un anno di governo. Uccise mio padre, ma mi risparmiò.
Mi mandò in una villa bellissima sul mare. Avete presente quella che si era fatta costruire Lucullo, quel tipo ricchissimo, che faceva feste grandiose quando l’impero viveva i suoi tempi d’oro? Quella. Sul promontorio Miseno, in Campania, vicino Napoli.
E mi dette pure un vitalizio di seimila solidi d’oro l’anno, la normale pensione dei senatori (mi pare che questa usanza duri ancora ai vostri giorni, o’ vero?), (ho preso un po’ di accento campano).
Ricordo ancora l’incoronazione. Lessero un panegirico, un discorso di lode in mio onore, dicendo che a Roma stava per iniziare la nuova età dell’oro. Che ironia. Ma chi lo poteva immaginare?
Attenzione: non furono i barbari a farmi cadere. Furono i senatori, che non vedevano l’ora di liberarsi dell’imperatore, per farsi gli affari propri. Si misero d’accordo con Odoacre e fecero il colpo di stato. Magari pensavano che, con Zenone che se ne stava lontano a Costantinopoli, le cose sarebbero andate meglio per loro.
Non si rendevano conto che non facevano cadere me, ma l’impero. Ma chi lo pensava allora?

Quanti anni ho? Sono vicino ai sessanta, che ai miei tempi è come dire “cento anni”. E morirò nel mio letto. Mica sono come quegli sfigati dei colleghi che mi hanno preceduto, che sono tutti morti ammazzati. 




Flavius Odovacar (Odoacre) (472-490)


IO SAREI IL BARBARO CHE ABBATTE’ L’IMPERO? Certo, sono figlio di un re sciro, che combattè nelle truppe di Attila, il re unno. Ma io, l’accordo l’ho fatto col Senato romano. E avevano ragione, questi senatori italici. Ora comanda uno che tiene per Costantinopoli, ora uno che tiene per i Vandali o per i Visigoti. E per gli italici nessuno?
Così, ho deposto Romolo Augustolo (e chiamatelo con questo nome, per favore) e l’ho mandato in una bella villa. Poi ho mandato le insegne imperiali a Bisanzio e gliel’ho cantata chiara: tenetevelo là l’imperatore. Lontano dall’Italia. Qui bastiamo noi. L’Italia agli italici (compresi gli Sciri, gli Eruli, i Rugi, i miei amici barbari, a cui ho distribuito le terre in premio. Naturalmente).
Vatti a fidare dell’imperatore d’Oriente. Ne sa una più del diavolo. Fa finta di accettare, e prepara invece una contromossa. Quello, Zenone, si mette d’accordo con un re goto, Teoderico Amal, gli da i carri, i cavalli, gli permette di radunare un grande esercito e me lo lancia contro.

(fonte: sito Istoria Ludens)

Leggi pag 66 e 67



PARTE SECONDA –  TEODORICO ATTIVITÀ IN CLASSE

In classe dovremo dare la parola anche a Teodorico, come è stato fatto per Romolo Augustolo e Odoacre
Per farlo bisogna:
Leggere con estrema attenzione pag. 69 -70
Leggere e fare gli esercizi a pag. 72-27
Guardare i seguenti video sui monumenti che ha fatto realizzare a Ravenna:



Scrivi ora un testo in cui il fantasma di Teodorico racconti la propria vita.

I PUNTI VERRANNO ASSEGNATI IN QUESTO MODO:

– Il testo racconta in modo corretto la storia di Teodorico?  punti 3

– Il testo racconta in modo completo la storia di Teodorico? punti 2

– Il testo è scritto in modo corretto? punti 2

– Il testo è comprensibile e scorrevole? punti 2

– Il testo è piacevole e creativo? punti 1



La valutazione farà media con gli altri lavori sulla fine dell'impero Romano e con l'interrogazione finale

sabato 7 ottobre 2023

GRAMMATICA I –2 la punteggiatura e la virgola

Vi lascio un video riassuntivo sull'uso della punteggiatura

 

Ci concentriamo sulla virgola




Correggi l’uso della virgola nelle seguenti frasi. 

Le farfalle volano, sui fiori cantano gli uccellini. 

Mentre il pesciolino nuota, nell'acquario Fufi si lecca i baffi. 

La mamma cuce il papà, sonnecchia in poltrona. 

Luca si dondola, sull'altalena Martina pesca. 

La neve cade in casa, i bambini guardano fuori. 

Il sole splende, nel cielo la lucertola si scalda. 

Ilaria colora, con i pennarelli Irene ritaglia. 



STORIA I – La crisi dell'impero romano

ATTIVITÀ IN CLASSE


 Guarda con attenzione il video:


Mentre guardiamo il video, cerca di appuntarti le risposte alle seguenti domande. 

Controlla sul libro a pag. 60-61 se le risposte ti sembrano corrette (sul libro trovi le risposte 5, 7, 8, 9 e 10)

1 – CHE COS'È IL LIMES?

2 – LE STRADE SONO PIÙ SICURE?

3 – COSA CAUSA IL CALO DELLA POPOLAZIONE?

4 – LA CRISI COLPISCE DI PIÙ LE CITTÀ O LE CAMPAGNE?

5 – CHE COSA RIFIUTAVANO DI FARE I CRISTIANI?

6 – CHI È IL PAPA?

7 – IN QUATE PARTI DIOCLEZIANO DIVIDE L'IMPERO?

8 – LA TETRARCHIA FUNZIONA?

9 – COSA STABILISCE L'EDITTO DI MILANO?

10 – DOVE SPOSTA LA CAPITALE COSTANTINO? OGGI DI QUALE CITTÀ SI TRATTA?


ATTIVITÀ A CASA

Guarda il seguente video:


Rispondi sul quaderno alle seguenti domande:

– Qual è l'origine della parola "Barbari"?

– Il termine "barbari" indica una sola popolazione?

– Perché i barbari avevano la necessità di spostarsi?

– Com'erano le abitazioni dei barbari?

– Com'era organizzata la società dei barbari?

STORIA I – 2 Che cos'è il medioevo?

In prima media studiamo il medioevo. Ma cos'è il medioeveo?


 In questo video trovi un'anticipazione dei principali argomenti che andremo a studiare quest'anno:



martedì 19 settembre 2023

LETTERATURA I – Che cos'è un mito


MITO 
 Che cosa significa questa parola per te?
Perché abbiamo un libro che si intitola "Mito ed Epica"?


Ora guardiamo questi video:



 


RISPONDI SUL QUADERNO ALLE SEGUENTI DOMANDE:

– Perché sono nati i miti?

– Come hanno risposto i greci alla domanda: "perché ci sono il giorno e la notte"?

– All'inizio cos'erano i miti?

– Di solito chi sono i protagonisti dei miti?

– Quando la parola "mito" ha preso un'accezione peggiorativa?

– Conosci un mito ANTROPOGONICO? Raccontalo brevemente.

sabato 9 settembre 2023

STORIA I – 1 Racconta l'antenato usando le fonti

 Leggi il libro da pag. .

Guarda il seguente video, anche se sono cose che sai già:


Ognuno di noi ha una propria storia famigliare che viene tramandata attraverso delle fonti (racconto orale, fotografie, filmati…)
Devi raccontarci la vita o un episodio della vita di un parente (nonno, bisnonno, zio, prozio) che non hai conosciuto e dimostrarci attraverso le fonti che questa persona è esistita davvero.
Cerca delle fonti che dimostrano che quanto racconti è avvenuto davvero (racconto orale, fotografia, ritaglio di giornale, oggetto commemorativo…). 
Il tuo compito sarà dimostrare in modo storicamente attendibile che la persona di cui parli è esistita davvero

Devi trovare almeno 3 fonti diverse e classificarle secondo questa tabella:

FONTI ICONOGRAFICHEFONTI ORALIFONTI SCRITTEFONTI MATERIALI
 fotografie, disegni, cartoline… racconti a vocediario, lettera, libro, qualsiasi tipo di testoqualsiasi oggetto





Scrivi un breve testo, corredandolo possibilmente con le fotografie delle fonti iconografiche o materiali in cui racconti l’episodio, curando di rispondere alle seguenti domande:
Di chi si parla?
Quando è vissuto?
Dove è avvenuto l'episodio/ dove si è svolta la sua vita?
Come è avvenuto l'episodio/ come ha svolto la sua vita?
Perché?
Preparati ad esporre oralmente il testo sforzandoti di essere comprensibile da chi non conosce nulla di ciò che stai raccontando. Se puoi, porta in classe alcune delle fonti utilizzate e spiegane l’importanza



Autovalutazione attività: assegnate un punto se avete rispettato quanto richiesto


CHECKLIST
PUNTI
1Hai scelto un episodio significativo della vita di un tuo antenato a cui non hai assistito?

2Hai completato la tabella, inserendo tutte le fonti utilizzate (almeno 3)?

3Nell’esposizione hai risposto ad almeno 3 delle domande?

4Nell'esposizione hai risposto a tutte e 5 le domande?

5Hai usato un lessico chiaro e comprensibile?

6Hai portato le fotografie di alcune fonti / ne hai parlato in modo chiaro?

7Hai saputo spiegare l’importanza delle fonte utilizzate?

8Hai saputo rispondere alle domande della docente e dei compagni?

9Hai consegnato il testo e questo risponde a tutte e 5 le domande?

10Il testo è scritto in italiano corretto?

2023 – 2024 STORIA I – La storia siamo noi




Ascolta con attenzione la canzone mentre ne leggi il testo:

La storia siamo noi
nessuno si senta offeso
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo
la storia siamo noi, attenzione
nessuno si senta escluso

La storia siamo noi
siamo noi queste onde nel mare
questo rumore che rompe il silenzio
questo silenzio così duro da masticare

E poi ti dicono:
"Tutti sono uguali
tutti rubano nella stessa maniera"
ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso in casa
quando viene la sera

Però la storia non si ferma
davvero davanti ad un portone
la storia entra dentro le stanze e le brucia
la storia dà torto o dà ragione
la storia siamo noi
siamo noi che scriviamo le lettere
siamo noi che abbiamo tutto da vincere
e tutto da perdere

E poi la gente
perché è la gente che fa la storia
quando si tratta di scegliere e di andare
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti
che sanno benissimo cosa fare

Quelli che hanno letto un milione di libri
E quelli che non sanno nemmeno parlare
ed è per questo che la storia dà i brividi
perché nessuno la può fermare

La storia siamo noi
siamo noi padri e figli
siamo noi, Bella Ciao
che partiamo
la storia non ha nascondigli
la storia non passa la mano
la storia siamo noi
siamo noi questo piatto di grano

RISPONDI SUL QUADERNO ALLE SEGUENTI DOMANDE:

– Secondo te perché la canzone ripete "la storia siamo noi"?

– Fai un esempio di un evento che secondo te può essere descritto con le frasi "La storia non si ferma davvero davanti a un portone. La storia entra dentro le stanze e le brucia".


– Secondo te è importate studiare la storia? Perché? Dopo aver ragionato su questa canzone la tua idea è cambiata?

2023 -2024 – si parte!

 


Ci siamo!

Oggi più che mai dobbiamo essere tutti dei combattenti!


martedì 30 maggio 2023

LETTERATURA III – 12 Alda Merini

Alda Merini è la più famosa poetessa italiana del '900.
È nata nel 1931 a Milano e fin dai 16 anni ha iniziato a passare dei periodi negli ospedali psichiatrici per disturbo bipolare (ricordate quello che abbiamo detto durante la videolezione sulla situazione dei manicomi italiani prima degli anni '70).

Di lei abbiamo numerose interviste. Quindi lasciamo che sia lei stessa a raccontarci la propria esperienza:



Dopo aver ascoltato le sue parole, anche se magari non hai capito tutti i termini, pensa se questa signora rispecchia la tua idea di "persona che deve essere rinchiusa in manicomio".

In questo breve video, invece, ci viene raccontata la sua vita:



Analizziamo ora una poesia: Nata il 21 a primavera

COMPITO:
Scrivi un breve testo sulle tue impressioni relative ad Alda Merini e alla poesia che abbiamo letto. Nel testo spiega:
– se ti ha stupito conoscere la biografia di questa poetessa
– se questa poetessa rispecchia la tua idea di "persona matta", "persona che deve andare in manicomio" (ricorda anche quello che abbiamo detto nella videolezione in copresenza analizzando la canzone "il matto" di De André, se vuoi riascolarla la trovi qui)
– che cosa pensi della poesia "Sono nata il 21 a primavera", che cosa ti ha colpito maggiormente e perché

lunedì 22 maggio 2023

STORIA III – 21 l'Italia tra il 1950 e il 1980

Guarda con attenzione la videolezione:

Riassumiamo i principali processi che trasformano l'Italia:

1950-1960: MIRACOLO ECONOMICO. Il nord Italia diventa una potenza industriale, moltissime persone vi si spostano dal sud. Il benessere aumenta, l'analfabetismo cala.

1968: contestazioni studentesche per una scuola che dia maggiori opportunità a tutti. Manifestazioni di lavoratori che chiedono migliori condizioni e più sicurezza.

1970 – 1980: ANNI DI PIOMBO. Si formano gruppi estremisti sia di estrema destra che di estrema sinistra che organizzano sanguinosi attentati (ricordiamo che in Italia gli attentati sono stati fatti quasi tutti da italiani contro altri italiani)


Guarda ora questo video che mette il luce i cambiamenti che ha subito il nostro territorio negli ultimi 100 anni. Soffermati in particolare su San Maurizio e (se è diverso) sul paese in cui abiti:


COMPITO:

1 – Pensa a San Maurizio, è stato importate il "Miracolo economico" per il paese? Come è cambiato l'aspetto del paese e il suo tessuto sociale? Motiva la tua risposta.

2 – Se puoi chiedi a un adulto quale evento italiano tra gli anni '50 e '80 ricordi maggiormente. Fatti spiegare di cosa si tratta e perché lo abbia colpito così tanto.

domenica 21 maggio 2023

STORIA III – 19 le canzoni del 1968


Alla fine degli anni '60 i giovani iniziano a contestare la società nella quale vivevano. In vari luoghi del mondo le proteste avevano origini e scopi diversi.
Negli USA si protestava contro la guerra in Vietnam
In Cecoslovacchia, come abbiamo visto, si protestava contro il regime imposto dall'URSS
In Francia contro la gestione molto tradizionalista delle università e dei centri di potere.
In generale si chiedeva una maggiore partecipazione di tutte le fasce della popolazione ai processi decisionali e la fine dei conflitti armati e della Guerra Fredda. In Italia si chiedono migliori condizioni di lavoro e maggiori opportunità per le donne, ancora penalizzate dalla nostra legislazione 
Non tutte le proteste, però, sono state pacifiche e giustificate dalle circostanze.



Guarda la videolezione:




I desideri di libertà, uguaglianza e pace si riflettono nelle canzoni uscite quell'anno.
Ho scelto per voi alcune canzoni uscite nel 1968, ne dovete analizzare il testo per contestualizzarle nel periodo storico in cui si inseriscono

Mrs. Robinson

Di questa canzone esiste anche una traduzione in italiano


Questa canzone è tratta dalla colonna sonora di un film, "Il laureato", che racconta la relazione tra una  donna matura, madre di famiglia e un giovane neo laureato.

The unknown soldiers


The unknown soldiers
In questa canzone si fa riferimento alla guerra del Vietnam

Revolution
Trovi qui un approfondimento sulla canzone, Revolution.
Qui il testo tradotto.

Born to be wild

Think
Qui trovi testo e traduzione
Qui un breve approfondimento.


All Along the Watchtower


Qui trovi il testo della canzone di Bob Dylan



Anche in Italia nello stesso periodo venivano proposti temi simili.

Noi non ci saremo  dei Nomadi (relativa alla paura di una guerra nucleare. L'idea è che un domani l'uomo non ci sarà più perché tutti saranno morti durante la guerra)
Prigioniero del mondo di Lucio Battisti


Tutti morimmo a stento di Fabrizio de André. 
È una canzone molto dura contro la pena di morte, non è piacevole da ascoltare, ma deve far riflettere su cosa provi un condannato a morte. L'inizio riprende una poesia medioevale francese, La ballata degli impiccati che era stata scritta da un poeta condannato a morte e in attesa di esecuzione (il poeta fu poi graziato all'ultimo momento)





COMPITO
Scegli la canzone che più ti ha colpito.
Scegli una parte del testo della canzone, spiega perché ti ha colpito.
Ritieni che esprima qualcosa di ancora attuale? Spiegane il perché.

domenica 14 maggio 2023

LETTERATURA III – 10 Eugenio Montale

Oggi parliamo di Eugenio Montale, un altro poeta italiano insignito con il Premio Nobel. Guarda una videolezione introduttiva:




Come già successo per i poeti precedenti, anche di Montale abbiamo delle interviste. Guardane uno spezzone e cerca di capire cosa vuol dire che il poeta è colui che "prende la palla al balzo":


Quindi:

Montale vive entrambe le guerre mondiali e si oppone al fascismo.
Le esperienze del novecento minano le sue certezze.
Nelle sue poesie, quindi si raccontano i dubbi dell'uomo del novecento che ha assistito ad orrori e a guerre.
Il poeta non ha risposte ("codesto solo oggi noi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo") ma può dare voce ai dubbi e ai malesseri che tutti gli uomini provano.

Vediamo ora la poesia MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO
(clicca sull'immagine per ingrandirla e leggere meglio la poesia)


Guarda con attenzione la videolezione sulla poesia MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO

COMPITO – RISPONDI ALLE DOMANDE:

1 – Dove è ambientata la poesia?

2 – Quali elementi naturali nota Montale intorno a sé? Sono elementi che trasmettono calma o inquietudine?

3 – Quali suoni si ripetono nelle prime tre strofe? Che effetto creano?

4 – C'è uno schema metrico? Quale?

5 – Spiega che cosa ti ha colpito maggiormente delle prime tre strofe e il perché.

6 – Qual è il significato dell'ultima strofa?

7 – Perché la meraviglia è definita "triste"?

8 - Commenta brevemente la poesia. A cosa ti ha fatto pensare? Perché?



APPROFONDIMENTO (FACOLTATIVO) – MONTALE E LA DANZA

Poesia "Ripenso al tuo sorriso"



NOTA: "un'ellera i suoi corimbi"= un'edera con i fiori a grappolo.


"La danzatrice stanca"

STORIA III – 18 la guerra fredda

Guarda con attenzione le videolezioni proposte:










ESERCIZIO 

Osserva l'immagine




leggi il seguente testo:

Anne si rese conto ben presto che l’amica, quel giorno non sarebbe più venuta. Quando giunse sul luogo dell’appuntamento, lo spettacolo che si presentò ai suoi occhi aveva qualcosa di disumano: davanti a lei stavano costruendo un muro di calcestruzzo dell’altezza di un paio di metri. Cavalli di Frisia, filo spinato e paletti a ridosso del muro completavano l’impressione di un lager, spuntato assurdamente al centro della città. Non ne poteva vedere la fine, perché il muro si diramava nelle vie laterali scomparendo come la coda di un serpente in fuga. Un fitto cordone di militari col mitra spianato faceva da cordone di protezione, una decina di passi più indietro, ai numerosi operai che lavoravano all’opera, costruita evidentemente a tempo di record durante la notte.

G. Sommaria, Il muro sul cuore,in D. Barra, M.Crudo, M.Peghetti, L’educazione storica, Milano, Mursia, 
2003.

1 – A cosa si riferiscono testo e immagini?

2 – Secondo te Anne riuscirà a rivedere l'amica? Perché? 


ESERCIZIO 3 (FACOLTATIVO) – LA PRIMAVERA DI PRAGA

Nel tentativo di introdurre riforme democratiche e forme di libertà, negate dal regime comunista al potere, dopo il colpo di Stato nel 1948, la Cecoslovacchia, come gli altri paesi socialisti dell'Est, viveva un'esperienza di soffocante autoritarismo. La politica filosovietica del nuovo presidente, accusata di aver provocato crisi economiche e stagnazione, fu messa in discussione da intellettuali, giornalisti e da alcuni esponenti dello stesso Partito Comunista. I contrasti tra conservatori sovietici e innovatori guidati da Alexander Dubcek si fecero sempre più vivaci e si risolsero, nel gennaio del 1968, a favore dei secondi che, di fatto, assunsero la guida del partito e dello stato. 
Alexander Dubcek tentò di riformare il sistema con il decentramento dell'economia, la libertà di stampa e la ripresa di legami con l'occidente. Il dissenso cecoslovacco aveva alla base anche ragioni economiche: il tenore di vita della popolazione si era notevolmente abbassato rispetto a prima del 1948. Si voleva rinnovare l'apparato produttivo industriale senza però abbandonare il socialismo; piuttosto si voleva realizzare una nuova forma di socialismo: un socialismo "dal volto umano" che suscitò speranze e consensi in tutto il mondo sovietizzato e presso i democratici occidentali. 
Falliti tutti i tentativi di far rientrare i compagni cechi nei binari dell'ortodossia e della stretta osservanza della leadership sovietica, nonostante le notevoli pressioni che anche il Patto di Varsavia esercitava sui governanti di Praga, Mosca decide di lanciare l'invasione sulla Cecoslovacchia. Fra il 20 ed il 21 agosto 1968 i carri armati sovietici e d'altri paesi del Patto di Varsavia invasero il paese per "ristabilire l'ordine".

La sera del 16 gennaio 1969 un giovane studente praghese, Ján Pálach, si recò in Piazza San Venceslao. Teneva nascosta nel cappotto una bottiglia piena di benzina. Proprio all'inizio della grande piazza, davanti al Museo, con calma si tolse il cappotto, si versò addosso la benzina e si diede fuoco, senza un grido. Quando gli chiesero chi gli avesse fatto una cosa del genere, Ján rispose semplicemente: "Sono stato io". Non disse altro. Accorsero immediatamente gli agenti della Bezpecnost' e il ragazzo fu trasportato in ospedale, dove morì poco dopo. Il giorno dopo un trafiletto di poche righe avvertiva dell' "insano gesto di uno squilibrato", ma fu subito a tutti chiaro quale significato avesse il gesto disperato di Ján Pálach. I suoi funerali furono seguiti da migliaia di persone in silenzio. Malgrado le strumentalizzazioni, il sacrificio di Ján Pálach fu e resta esclusivamente un gesto di libertà, un grido contro tutte le tirannie, di qualsiasi colore esse siano. Il punto dove Ján Pálach si diede fuoco è stato sempre coperto di fiori. Prima del 1989, delle "solerti" mani provvedevano a rimuoverli ogni giorno; adesso vi sorge una piccola lapide con la foto del ragazzo. Nessuno toglie più i fiori, ma ce ne sono molti meno di prima.


Primavera di Praga    (F. Guccini)
 Di antichi fasti la piazza vestita 
grigia guardava la nuova sua vita, 
come ogni giorno la notte arrivava, 
frasi consuete sui muri di Praga, 
ma poi la piazza fermò la sua vita 
e breve ebbe un grido la folla smarrita 
quando la fiamma violenta ed atroce 
spezzò gridando ogni suono di voce... 
Son come falchi quei carri appostati, 
corron parole sui visi arrossati, 
corre il dolore bruciando ogni strada 
e lancia grida ogni muro di Praga. 
Quando la piazza fermò la sua vita, 
sudava sangue la folla ferita, 
quando la fiamma col suo fumo nero 
lasciò la terra e si alzò verso il cielo, 
quando ciascuno ebbe tinta la mano, 
quando quel fumo si sparse lontano, 
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava 
all'orizzonte del cielo di Praga... 
Dimmi chi sono quegli uomini lenti 
coi pugni stretti e con l'odio fra i denti, 
dimmi chi sono quegli uomini stanchi 
di chinar la testa e di tirare avanti, 
dimmi chi era che il corpo portava, 
la città intera che lo accompagnava, 
la città intera che muta lanciava 
una speranza nel cielo di Praga, 
dimmi chi era che il corpo portava, 
la città intera che lo accompagnava, 
la città intera che muta lanciava 
una speranza nel cielo di Praga, 
una speranza nel cielo di Praga, 
una speranza nel cielo di Praga...

RISPONDI ALLE DOMANDE
1 – Perché si dice che Praga “grigia guardava la nuova sua vita”? Cosa si intende?

2 – Da dove nasce la fiamma che “lasciò la terra e si alzò verso il cielo”?
3 – Perché le persone che seguono la bara hanno “I pugni stretti e l’odio tra i denti”? Cosa vuol dire Guccini con questi versi?
(Esercizi tratti dai materiali del sito atistoria.ch)