domenica 12 novembre 2023

STORIA I – IL MONACHESIMO

GUARDA CON ATTENZIONE IL VIDEO E SUL QUADERNO SCRIVI IL SIGNIFICATO DEI SEGUENTI TERMINI:

EREMITI

CENOBITI

ABBAZIE

AMANUENSE

BENEDETTINI



La Regola di San Benedetto
San Benedetto nacque a Norcia intorno al 500 e visse per qualche tempo da eremita alle pendici del monte Subiaco, nei pressi di Roma. Il suo esempio fu accolto con entusiasmo da altri uomini che vollero unirsi a lui. Benedetto, insie- me ai suoi seguaci, fondò nel 526 un monastero, a Montecassino, il primo di tantissimi altri che si succedettero nei secoli in tutta l’Europa occidentale. Nel 543, Benedetto, poco prima di morire, scrisse la Regola, un documento in cui spiegava come doveva essere organizzata la vita quotidiana dei monaci. Tale testo di basava soprattutto sul principio dell’ora et labora, che in latino significa “prega e lavora”. I monaci benedettini, infatti, non dovevano soltanto pre- gare e fare penitenza ma anche dedicarsi al lavoro e allo studio.
Ecco alcuni punti fondamentali della Regola:

V
Il segno più evidente dell’umiltà è la prontezza nell’obbedienza.
XXXII
Ciascun monaco dorma in un letto proprio [...]. Se è possibile dormano tutti nello stesso locale, ma se il numero 5 rilevante non lo permette, dormano a dieci o a venti nello stesso ambiente.
XXXV
I fratelli si servano a vicenda e nessuno sia dispensato dal servizio della cucina, a meno che non sia malato o impe- gnato in qualcosa di più importante.

XXXIX
10 A tutti i confratelli devono bastare due pietanze cotte al giorno. Se c’è possibilità di procurarsi della frutta o dei

legumi freschi se ne potrà aggiungere una terza. Quanto al pane penso che ne basti un chilo abbondante al giorno.
XLVIII
L’ozio è nemico dell’anima. Quindi i monaci in orari prestabiliti devono dedicarsi al lavoro e in altri momenti allo studio della parola di Dio.

15 LV
Bisogna dare ai monaci degli abiti adatti alle condizioni e al clima della zona in cui vivono. Infatti nelle fredde si ha maggiore necessità di coprirsi rispetto a quelle calde. [...] I monaci che ricevono abiti nuovi devono restituire i vecchi affinché siano distribuiti ai poveri. A ogni monaco bastano due tonache e due cocolle per potersi cambiare la notte e per lavarle. 


Partendo dagli stralci della regola, dal testo distribuito in classe e dallo schema del monastero presente sul libro devi immaginare di essere un novizio benedettino.
Devi scrivere una lettera a casa descrivendo la tua giornata.
Nella lettera deve essere presente:
– La descrizione del monastero e degli ambienti più utilizzati
– La descrizione dei tuoi compiti nel monastero
– La descrizione di una tua giornata tipo.

Il punteggio sarà così assegnato:

– Hai scritto una lettera immaginando di essere un novizio benedettino dell'alto medioevo? Punti 1

– Hai descritto la tua giornata? Punti 2

– Hai descritto gli ambienti del monastero? Punti 2

– Hai descritto di cosa ti occupi? Punti 2

– Il testo è scritto in italiano corretto? Punti 2

– Sei stato piacevole e creativo? Punti 1

RELIZZAZIONE
 
I ragazzi hanno quindi immaginato di essere dei novizi in un monastero benedettino e hanno scritto le loro lettere. Poi abbiamo ricreato in classe l'ambiente dello scriptorium e i ragazzi hanno ricopiato i propri testi su tavole che riproducevano fogli di pergamena.












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