martedì 30 maggio 2023

LETTERATURA III – 12 Alda Merini

Alda Merini è la più famosa poetessa italiana del '900.
È nata nel 1931 a Milano e fin dai 16 anni ha iniziato a passare dei periodi negli ospedali psichiatrici per disturbo bipolare (ricordate quello che abbiamo detto durante la videolezione sulla situazione dei manicomi italiani prima degli anni '70).

Di lei abbiamo numerose interviste. Quindi lasciamo che sia lei stessa a raccontarci la propria esperienza:



Dopo aver ascoltato le sue parole, anche se magari non hai capito tutti i termini, pensa se questa signora rispecchia la tua idea di "persona che deve essere rinchiusa in manicomio".

In questo breve video, invece, ci viene raccontata la sua vita:



Analizziamo ora una poesia: Nata il 21 a primavera

COMPITO:
Scrivi un breve testo sulle tue impressioni relative ad Alda Merini e alla poesia che abbiamo letto. Nel testo spiega:
– se ti ha stupito conoscere la biografia di questa poetessa
– se questa poetessa rispecchia la tua idea di "persona matta", "persona che deve andare in manicomio" (ricorda anche quello che abbiamo detto nella videolezione in copresenza analizzando la canzone "il matto" di De André, se vuoi riascolarla la trovi qui)
– che cosa pensi della poesia "Sono nata il 21 a primavera", che cosa ti ha colpito maggiormente e perché

lunedì 22 maggio 2023

STORIA III – 21 l'Italia tra il 1950 e il 1980

Guarda con attenzione la videolezione:

Riassumiamo i principali processi che trasformano l'Italia:

1950-1960: MIRACOLO ECONOMICO. Il nord Italia diventa una potenza industriale, moltissime persone vi si spostano dal sud. Il benessere aumenta, l'analfabetismo cala.

1968: contestazioni studentesche per una scuola che dia maggiori opportunità a tutti. Manifestazioni di lavoratori che chiedono migliori condizioni e più sicurezza.

1970 – 1980: ANNI DI PIOMBO. Si formano gruppi estremisti sia di estrema destra che di estrema sinistra che organizzano sanguinosi attentati (ricordiamo che in Italia gli attentati sono stati fatti quasi tutti da italiani contro altri italiani)


Guarda ora questo video che mette il luce i cambiamenti che ha subito il nostro territorio negli ultimi 100 anni. Soffermati in particolare su San Maurizio e (se è diverso) sul paese in cui abiti:


COMPITO:

1 – Pensa a San Maurizio, è stato importate il "Miracolo economico" per il paese? Come è cambiato l'aspetto del paese e il suo tessuto sociale? Motiva la tua risposta.

2 – Se puoi chiedi a un adulto quale evento italiano tra gli anni '50 e '80 ricordi maggiormente. Fatti spiegare di cosa si tratta e perché lo abbia colpito così tanto.

domenica 21 maggio 2023

STORIA III – 19 le canzoni del 1968


Alla fine degli anni '60 i giovani iniziano a contestare la società nella quale vivevano. In vari luoghi del mondo le proteste avevano origini e scopi diversi.
Negli USA si protestava contro la guerra in Vietnam
In Cecoslovacchia, come abbiamo visto, si protestava contro il regime imposto dall'URSS
In Francia contro la gestione molto tradizionalista delle università e dei centri di potere.
In generale si chiedeva una maggiore partecipazione di tutte le fasce della popolazione ai processi decisionali e la fine dei conflitti armati e della Guerra Fredda. In Italia si chiedono migliori condizioni di lavoro e maggiori opportunità per le donne, ancora penalizzate dalla nostra legislazione 
Non tutte le proteste, però, sono state pacifiche e giustificate dalle circostanze.



Guarda la videolezione:




I desideri di libertà, uguaglianza e pace si riflettono nelle canzoni uscite quell'anno.
Ho scelto per voi alcune canzoni uscite nel 1968, ne dovete analizzare il testo per contestualizzarle nel periodo storico in cui si inseriscono

Mrs. Robinson

Di questa canzone esiste anche una traduzione in italiano


Questa canzone è tratta dalla colonna sonora di un film, "Il laureato", che racconta la relazione tra una  donna matura, madre di famiglia e un giovane neo laureato.

The unknown soldiers


The unknown soldiers
In questa canzone si fa riferimento alla guerra del Vietnam

Revolution
Trovi qui un approfondimento sulla canzone, Revolution.
Qui il testo tradotto.

Born to be wild

Think
Qui trovi testo e traduzione
Qui un breve approfondimento.


All Along the Watchtower


Qui trovi il testo della canzone di Bob Dylan



Anche in Italia nello stesso periodo venivano proposti temi simili.

Noi non ci saremo  dei Nomadi (relativa alla paura di una guerra nucleare. L'idea è che un domani l'uomo non ci sarà più perché tutti saranno morti durante la guerra)
Prigioniero del mondo di Lucio Battisti


Tutti morimmo a stento di Fabrizio de André. 
È una canzone molto dura contro la pena di morte, non è piacevole da ascoltare, ma deve far riflettere su cosa provi un condannato a morte. L'inizio riprende una poesia medioevale francese, La ballata degli impiccati che era stata scritta da un poeta condannato a morte e in attesa di esecuzione (il poeta fu poi graziato all'ultimo momento)





COMPITO
Scegli la canzone che più ti ha colpito.
Scegli una parte del testo della canzone, spiega perché ti ha colpito.
Ritieni che esprima qualcosa di ancora attuale? Spiegane il perché.

domenica 14 maggio 2023

LETTERATURA III – 10 Eugenio Montale

Oggi parliamo di Eugenio Montale, un altro poeta italiano insignito con il Premio Nobel. Guarda una videolezione introduttiva:




Come già successo per i poeti precedenti, anche di Montale abbiamo delle interviste. Guardane uno spezzone e cerca di capire cosa vuol dire che il poeta è colui che "prende la palla al balzo":


Quindi:

Montale vive entrambe le guerre mondiali e si oppone al fascismo.
Le esperienze del novecento minano le sue certezze.
Nelle sue poesie, quindi si raccontano i dubbi dell'uomo del novecento che ha assistito ad orrori e a guerre.
Il poeta non ha risposte ("codesto solo oggi noi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo") ma può dare voce ai dubbi e ai malesseri che tutti gli uomini provano.

Vediamo ora la poesia MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO
(clicca sull'immagine per ingrandirla e leggere meglio la poesia)


Guarda con attenzione la videolezione sulla poesia MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO

COMPITO – RISPONDI ALLE DOMANDE:

1 – Dove è ambientata la poesia?

2 – Quali elementi naturali nota Montale intorno a sé? Sono elementi che trasmettono calma o inquietudine?

3 – Quali suoni si ripetono nelle prime tre strofe? Che effetto creano?

4 – C'è uno schema metrico? Quale?

5 – Spiega che cosa ti ha colpito maggiormente delle prime tre strofe e il perché.

6 – Qual è il significato dell'ultima strofa?

7 – Perché la meraviglia è definita "triste"?

8 - Commenta brevemente la poesia. A cosa ti ha fatto pensare? Perché?



APPROFONDIMENTO (FACOLTATIVO) – MONTALE E LA DANZA

Poesia "Ripenso al tuo sorriso"



NOTA: "un'ellera i suoi corimbi"= un'edera con i fiori a grappolo.


"La danzatrice stanca"

STORIA III – 18 la guerra fredda

Guarda con attenzione le videolezioni proposte:










ESERCIZIO 

Osserva l'immagine




leggi il seguente testo:

Anne si rese conto ben presto che l’amica, quel giorno non sarebbe più venuta. Quando giunse sul luogo dell’appuntamento, lo spettacolo che si presentò ai suoi occhi aveva qualcosa di disumano: davanti a lei stavano costruendo un muro di calcestruzzo dell’altezza di un paio di metri. Cavalli di Frisia, filo spinato e paletti a ridosso del muro completavano l’impressione di un lager, spuntato assurdamente al centro della città. Non ne poteva vedere la fine, perché il muro si diramava nelle vie laterali scomparendo come la coda di un serpente in fuga. Un fitto cordone di militari col mitra spianato faceva da cordone di protezione, una decina di passi più indietro, ai numerosi operai che lavoravano all’opera, costruita evidentemente a tempo di record durante la notte.

G. Sommaria, Il muro sul cuore,in D. Barra, M.Crudo, M.Peghetti, L’educazione storica, Milano, Mursia, 
2003.

1 – A cosa si riferiscono testo e immagini?

2 – Secondo te Anne riuscirà a rivedere l'amica? Perché? 


ESERCIZIO 3 (FACOLTATIVO) – LA PRIMAVERA DI PRAGA

Nel tentativo di introdurre riforme democratiche e forme di libertà, negate dal regime comunista al potere, dopo il colpo di Stato nel 1948, la Cecoslovacchia, come gli altri paesi socialisti dell'Est, viveva un'esperienza di soffocante autoritarismo. La politica filosovietica del nuovo presidente, accusata di aver provocato crisi economiche e stagnazione, fu messa in discussione da intellettuali, giornalisti e da alcuni esponenti dello stesso Partito Comunista. I contrasti tra conservatori sovietici e innovatori guidati da Alexander Dubcek si fecero sempre più vivaci e si risolsero, nel gennaio del 1968, a favore dei secondi che, di fatto, assunsero la guida del partito e dello stato. 
Alexander Dubcek tentò di riformare il sistema con il decentramento dell'economia, la libertà di stampa e la ripresa di legami con l'occidente. Il dissenso cecoslovacco aveva alla base anche ragioni economiche: il tenore di vita della popolazione si era notevolmente abbassato rispetto a prima del 1948. Si voleva rinnovare l'apparato produttivo industriale senza però abbandonare il socialismo; piuttosto si voleva realizzare una nuova forma di socialismo: un socialismo "dal volto umano" che suscitò speranze e consensi in tutto il mondo sovietizzato e presso i democratici occidentali. 
Falliti tutti i tentativi di far rientrare i compagni cechi nei binari dell'ortodossia e della stretta osservanza della leadership sovietica, nonostante le notevoli pressioni che anche il Patto di Varsavia esercitava sui governanti di Praga, Mosca decide di lanciare l'invasione sulla Cecoslovacchia. Fra il 20 ed il 21 agosto 1968 i carri armati sovietici e d'altri paesi del Patto di Varsavia invasero il paese per "ristabilire l'ordine".

La sera del 16 gennaio 1969 un giovane studente praghese, Ján Pálach, si recò in Piazza San Venceslao. Teneva nascosta nel cappotto una bottiglia piena di benzina. Proprio all'inizio della grande piazza, davanti al Museo, con calma si tolse il cappotto, si versò addosso la benzina e si diede fuoco, senza un grido. Quando gli chiesero chi gli avesse fatto una cosa del genere, Ján rispose semplicemente: "Sono stato io". Non disse altro. Accorsero immediatamente gli agenti della Bezpecnost' e il ragazzo fu trasportato in ospedale, dove morì poco dopo. Il giorno dopo un trafiletto di poche righe avvertiva dell' "insano gesto di uno squilibrato", ma fu subito a tutti chiaro quale significato avesse il gesto disperato di Ján Pálach. I suoi funerali furono seguiti da migliaia di persone in silenzio. Malgrado le strumentalizzazioni, il sacrificio di Ján Pálach fu e resta esclusivamente un gesto di libertà, un grido contro tutte le tirannie, di qualsiasi colore esse siano. Il punto dove Ján Pálach si diede fuoco è stato sempre coperto di fiori. Prima del 1989, delle "solerti" mani provvedevano a rimuoverli ogni giorno; adesso vi sorge una piccola lapide con la foto del ragazzo. Nessuno toglie più i fiori, ma ce ne sono molti meno di prima.


Primavera di Praga    (F. Guccini)
 Di antichi fasti la piazza vestita 
grigia guardava la nuova sua vita, 
come ogni giorno la notte arrivava, 
frasi consuete sui muri di Praga, 
ma poi la piazza fermò la sua vita 
e breve ebbe un grido la folla smarrita 
quando la fiamma violenta ed atroce 
spezzò gridando ogni suono di voce... 
Son come falchi quei carri appostati, 
corron parole sui visi arrossati, 
corre il dolore bruciando ogni strada 
e lancia grida ogni muro di Praga. 
Quando la piazza fermò la sua vita, 
sudava sangue la folla ferita, 
quando la fiamma col suo fumo nero 
lasciò la terra e si alzò verso il cielo, 
quando ciascuno ebbe tinta la mano, 
quando quel fumo si sparse lontano, 
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava 
all'orizzonte del cielo di Praga... 
Dimmi chi sono quegli uomini lenti 
coi pugni stretti e con l'odio fra i denti, 
dimmi chi sono quegli uomini stanchi 
di chinar la testa e di tirare avanti, 
dimmi chi era che il corpo portava, 
la città intera che lo accompagnava, 
la città intera che muta lanciava 
una speranza nel cielo di Praga, 
dimmi chi era che il corpo portava, 
la città intera che lo accompagnava, 
la città intera che muta lanciava 
una speranza nel cielo di Praga, 
una speranza nel cielo di Praga, 
una speranza nel cielo di Praga...

RISPONDI ALLE DOMANDE
1 – Perché si dice che Praga “grigia guardava la nuova sua vita”? Cosa si intende?

2 – Da dove nasce la fiamma che “lasciò la terra e si alzò verso il cielo”?
3 – Perché le persone che seguono la bara hanno “I pugni stretti e l’odio tra i denti”? Cosa vuol dire Guccini con questi versi?
(Esercizi tratti dai materiali del sito atistoria.ch)