Dopo aver guardato il video, leggi la versione dei protagonisti sulla fine dell'Impero Romano D'Occidente:
Romolo Augusto (475-476)
Vorrei pregarvi, cortesemente, di finirla con questa storia di Augustolo. Leggete bene il nome scritto sulle mie monete: Romolo Augusto Pio Felice Augusto. E’ quello il nome dell’ultimo imperatore d’Occidente. Il MIO nome.
Il diminutivo se lo sono inventati i goti e i bizantini. Non mi potevano vedere, perché io vengo da Aquincum, che sarebbe la vostra Budapest, la città di Attila, l’indimenticabile re degli unni. E mio padre era stato il suo segretario.
Certo, io sono Romolo Augusto. E’ il nome con cui sono stato battezzato. Imperatore a sedici anni.
Odoacre mi depose, dopo appena un anno di governo. Uccise mio padre, ma mi risparmiò.
Mi mandò in una villa bellissima sul mare. Avete presente quella che si era fatta costruire Lucullo, quel tipo ricchissimo, che faceva feste grandiose quando l’impero viveva i suoi tempi d’oro? Quella. Sul promontorio Miseno, in Campania, vicino Napoli.
E mi dette pure un vitalizio di seimila solidi d’oro l’anno, la normale pensione dei senatori (mi pare che questa usanza duri ancora ai vostri giorni, o’ vero?), (ho preso un po’ di accento campano).
Ricordo ancora l’incoronazione. Lessero un panegirico, un discorso di lode in mio onore, dicendo che a Roma stava per iniziare la nuova età dell’oro. Che ironia. Ma chi lo poteva immaginare?
Attenzione: non furono i barbari a farmi cadere. Furono i senatori, che non vedevano l’ora di liberarsi dell’imperatore, per farsi gli affari propri. Si misero d’accordo con Odoacre e fecero il colpo di stato. Magari pensavano che, con Zenone che se ne stava lontano a Costantinopoli, le cose sarebbero andate meglio per loro.
Non si rendevano conto che non facevano cadere me, ma l’impero. Ma chi lo pensava allora?
Quanti anni ho? Sono vicino ai sessanta, che ai miei tempi è come dire “cento anni”. E morirò nel mio letto. Mica sono come quegli sfigati dei colleghi che mi hanno preceduto, che sono tutti morti ammazzati.
Flavius Odovacar (Odoacre) (472-490)
IO SAREI IL BARBARO CHE ABBATTE’ L’IMPERO? Certo, sono figlio di un re sciro, che combattè nelle truppe di Attila, il re unno. Ma io, l’accordo l’ho fatto col Senato romano. E avevano ragione, questi senatori italici. Ora comanda uno che tiene per Costantinopoli, ora uno che tiene per i Vandali o per i Visigoti. E per gli italici nessuno?
Così, ho deposto Romolo Augustolo (e chiamatelo con questo nome, per favore) e l’ho mandato in una bella villa. Poi ho mandato le insegne imperiali a Bisanzio e gliel’ho cantata chiara: tenetevelo là l’imperatore. Lontano dall’Italia. Qui bastiamo noi. L’Italia agli italici (compresi gli Sciri, gli Eruli, i Rugi, i miei amici barbari, a cui ho distribuito le terre in premio. Naturalmente).
Vatti a fidare dell’imperatore d’Oriente. Ne sa una più del diavolo. Fa finta di accettare, e prepara invece una contromossa. Quello, Zenone, si mette d’accordo con un re goto, Teoderico Amal, gli da i carri, i cavalli, gli permette di radunare un grande esercito e me lo lancia contro. (fonte: sito Istoria Ludens)
Leggi pag 66 e 67
PARTE SECONDA – TEODORICO ATTIVITÀ IN CLASSE
In classe dovremo dare la parola anche a Teodorico, come è stato fatto per Romolo Augustolo e Odoacre
Per farlo bisogna:
Leggere con estrema attenzione pag. 69 -70
Leggere e fare gli esercizi a pag. 72-27
Guardare i seguenti video sui monumenti che ha fatto realizzare a Ravenna:
Scrivi ora un testo in cui il fantasma di Teodorico racconti la propria vita.
I PUNTI VERRANNO ASSEGNATI IN QUESTO MODO:
– Il testo racconta in modo corretto la storia di Teodorico? punti 3
– Il testo racconta in modo completo la storia di Teodorico? punti 2
– Il testo è scritto in modo corretto? punti 2
– Il testo è comprensibile e scorrevole? punti 2
– Il testo è piacevole e creativo? punti 1
La valutazione farà media con gli altri lavori sulla fine dell'impero Romano e con l'interrogazione finale